Classificazione della birra: quali sono le tipologie e come orientarsi

Pubblicato: 02/07/2018 11:23:42

Classificazione della birra: quali sono le tipologie e come orientarsi

La classificazione della birra è ancora oggi difficile da stabilire con assoluta certezza, come abbiamo infatti detto più di una volta su queste pagine non si è mai raggiunto un accordo universalmente riconosciuto su quanti e quali siano gli stili birrai disseminati per il mondo proprio perché a seconda della zona variano alcune caratteristiche peculiari delle materie prime (acqua in primis) così come i metodi di lavorazione che la gente del posto preferisce.

Abbiamo promesso di tornare sull’argomento e già lo abbiamo fatto una volta parlando dei principali stili di birra e di nuovo in tempi più recenti parlando delle birre lager più famose affrontando il mondo della bassa fermentazione e creando anche sul nostro sito una sezione apposita contenente tutta la birra lager del nostro catalogo.

Giunti a circa la metà del nostro percorso abbiamo pensato di creare una specie di articolo-enciclopedia dove contenente tutti gli stili brassicoli che nel tempo andremo a trattare, vale a dire che di mano in mano aggiungeremo a questa pagina nuove informazioni sperando d’incontrare la curiosità di tutti.
E' un'impresa, ma tenteremo di curare anche questo aspetto e magari nel tempo andremo anche d articolare ulteriormente tutto lo scritto non solo con nuove voci ma infomazioni ed immagini aggiuntive.

Andiamo con ordine, vorrei che l'articolo fosse comprensibile da tutti quanti, anche da chi non ha seguito i nostri scritti precenti inerenti alla birra. Per prima cosa partiamo con una panoramica.

Una panoramica sulla classificazione della birra

Infografica classificazione birraCome prima cosa è bene vedere la situazione nella sua globalità per farci un’idea, per cominciare teniamoci a mente questi punti di riferimento:

  • Ale” e “lager” non sono semplicemente due birre, sono due stili di fermentazione che daranno risultati diversi. Le birre Lager lavorano a bassa temperatura con lieviti ed impurità che tendono ad adagiarsi sul fondo, mentre le Ale lavorano ad alta temperatura con lieviti che tendono a rimanere nel prodotto finale.
  • È praticamente impossibile elencare tutti gli stili pensati nel mondo, questo perché potenzialmente chiunque può decidere da un momento all’altro di introdurre una modifica al processo produttivo e chiamarlo con un nome differente di propria invenzione al fine di valorizzare e differenziare il prodotto.
  • Non esiste il prodotto perfetto, esiste invece quello che maggiormente incontra i nostri gusti personali.

Oltre a questo vi lasciamo qui in parte anche questa bellissima infografica realizzata da Sean Seidell che riassume perfettamente una grossa fetta di questo mondo, catalogando in una immagine gli stili principali. Non temete se non riuscite a leggere, cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Vi lasciamo anche la possibilità di scaricare un file molto completo con tantissimi stili riconosciuti e relative linee guida che sono state utilizzate. La guida è stata curata da BJCP mentre la traduzione è a cura di Movimento Birra. Ecco il link del download: guida alla classificazione e agli stili della birra.

Detto ciò, cominciamo. Strutturiamo il nostro articolo un po’ a glossario riportando anche diversi termini brassicoli.

Classificazione della birra: la lista

  • (Birra) Ale: termine nato con tutta probabilità in Inghilterra ma che oggi viene universalmente utilizzato per indicare una birra ad alta fermentazione (vedi alta fermentazione). A questa categoria appartengono birre di interessante spessore come le Pale Ale, Stout, Porter e Belgian Ale o chi ne trae ispirazione come birra Baladin.

  • Alta fermentazione: spesso indicate con il termine “ale”, sono birre i cui lieviti lavorano ad alta temperatura. Spesso a questa tipologia appartengono le birre di maggior spessore organolettico.

  • (Birra) American lager: stile che identifica tutta quella birra lager proveniente dagli USA.

  • Bassa fermentazione: spesso indicate come “lager” indica una birra i cui lieviti lavorano a bassa temperatura e tende ad un processo di auto-filtraggio, appartengono spesso a questa categoria le birre più fresche e beverine.

  • (birra) Bianca o Blanche: birra di frumento prodotta in Belgio, si chiama così per il caratteristico colore giallo pallido quasi bianco ma comunque torbido per la presenza di sedimenti. Sono più leggere rispetto alle weiss tedesche e risultano di bevuta molto facile e fresca, spesso vengono anche aromatizzate con frutta.

  • (birra) bock: birra fortemente maltata e sostanziosa, nata originariamente dai monaci da bere durante il periodo di quaresima per la sua sostanza piuttosto marcata era inoltre una birra scura originariamente ma oggi non è difficile trovarla chiara.
    Vanta diverse varianti come Maibock, Doppelbock ed altre.

  • Ice Beer: un genere di birra piuttosto singolare, la birra dopo essere stata prodotta con metodo lager non viene semplicemente abbassata di temperatura ma proprio congelata, parte dell'acqua viene asportata e si procede a scongelare il tutto. Ne consegue che il volume di alcol è maggiore, abbiamo quindi una lager dal sapore forte e molto alcolico.

  • (Birra) d’Abbazia: genere di birra prodotta perlopiù in Belgio da parte di società private per conto di comunità e società religiose di sorta che nel tempo hanno sviluppato ricette e tradizioni brassicole. Non sono prodotte quindi dai monaci, ma ne seguono i dettami ricalcando di fatto lo stile della birra trappista.

  • (Birra) Lambic: particolare stile di birra a fermentazione spontanea prodotta solo in Belgio senza l’aggiunta di lieviti.

  • (Birra) Lager: parola di origine tedesca che indica il processo di lavorazione della birra a bassa fermentazione.


  • Luppolo: altro ingrediente base della produzione insieme al malto, il luppolo è una pianta erbacea di cui viene impiegato il fiore per stabilizzare la birra e bilanciarne il sapore infondendo la nota amara nel gusto.

  • Fermentazione spontanea: particolare tipologia di birra che non vede l’aggiunta di lieviti aggiuntivi ponendosi a metà fra le Lager e le Ale, il mosto viene lasciato a contatto con l’aria il più possibile che trasporta naturalmente una certa quantità di agenti lievitanti. La qualità dell’aria è ovviamente fondamentale, unici esponenti di questo genere sono le birre Lambic prodotte in Belgio.

  • (Birra) German Ale: classificazione che racchiude tutte le birre Ale provenienti dalla zona tedesca.

  • (Birra) German lager: pur essendo che sono stati i tedeschi a perfezionare il processo della birra lager non si poteva certo indicare con questa parola solo le birre preferite dai tedeschi. Si identifica allora in “German Lager” (oppure “Lager Tedesca” per dirlo in nostrano) tutte quelle birre lager tipiche della Germania e dell’Austria.

  • (Birra) Trappista: una stretta cerchia di birre prodotte tutt’oggi dai monaci nei monasteri trappisti. Spesso sono birre complesse e gustose.
    Ad oggi sono soltanto 11 le birre che possono vantare questo marchio, sono riconoscibili poiché in etichetta riportano il logo di seguito.

  • (Birra) Pils: genere di birra lager nato in Repubblica Ceca, quasi a metà strada fra una lager tedesca ed una bianca belga è una birra secca e schietta che si beve facilmente dal gradevole colore giallo dorato ma che tende al chiaro.
    Ad oggi è uno degli stili globalmente più diffusi, praticamente ogni Stato produce almeno una Pils e quando prendiamo una “bionda” senza informarci oltre è altamente probabile che stiamo consumando una Pils.

  • (Birra) Porter: stile di birra nato in Inghilterra ed uno dei primi generi a diffondersi in massa. Si tratta di una birra scura dal colore simile alla oggi più celebre Stout, ma meno amara.

  • (Birra) Weiss, Weissbier o Weizen: birra che vede l’impiego del malto di frumento oltre al malto d’orzo con una alta fermentazione; da questo punto di vista somiglia alla birra bianca prodotta in Belgio, ma si differenziano per colore e sapore.
    Il frumento ha la particolarità di essere più dolce donando alla birra nuove sensazioni, inoltre ha la particolarità di non subire un filtraggio lasciando in sospensione residui di malto e luppolo che donano il caratteristico colore torbido ed opaco.

    Sono apprezzate dagli avventori di molti pub perché incrociano la capacità fresca e dissetante di una birra lager a certe complessità degne di una Ale, inoltre la presenza di malto rende il prodotto più corposo e sostanzioso.

  • Malto: prodotto alla base di tutta la birra, si tratta di un cereale che è stato fatto germinare ossia è stato nutrito con acqua e che ha cominciato il processo di crescita per diventare pianta.
    Se non viene specificato diversamente solitamente per malto s’intende sempre il malto d’orzo che sta alla base di tutte le birre, comunque possono essere miscelati insieme a questo anche altri tipi di cereale per ottenere nuove miscele, per esempio il malto di riso, malto di mais e malto di frumento.

  • Malto d’orzo: il malto più comunemente utilizzato per la produzione della birra, viene arato dai campi quando non è ancora essiccato e capace di germinare.

  • Malto di mais: spesso impiegato nella miscelazione di diverse birre industriali leggere e beverine, questo per donare solitamente un tocco più dolce al prodotto finale.

  • Malto di riso: poco utilizzato da noi in realtà, ne fa un vasto impiego Asahi con la sua birra di bandiera.

  • Malto di frumento: il frumento viene impiegato nella produzione delle birre tedesche weiss e le bianche belghe. Ha la caratteristica di essere più dolce dell’orzo senza risultare però stucchevole come può accadere invece per il mais.

  • (Birra) Stout: varietà e classificazione di birra molto conosciuta e famosa per il suo colore molto scuro ed intenso, quasi nero, e per il suo sapore decisamente particolare.

  • (Birra) Saison: si tratta di mosche bianche, è una birra prodotta solo stagionalmente e lasciata ad invecchiare per un certo periodo prima di essere venduta. Solitamente speziata.

  • (Birra) analcolica: si tratta di una birra di nuova generazione, pensata per un pubblico attento e sempre più informato. La sfida consiste nel mantenere il gusto intatto (o quasi), ma eliminando la presenza di alcool. Tra le birre analcoliche segnaliamo la Beck's Blue.

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