Pubblicato: 26/05/2025 11:56:51
Chi ama la birra – che sia artigianale, lager, blanche o IPA – avrà sicuramente notato tra le specifiche tecniche riportate in etichetta un dato chiamato grado Plato. Ma cos’è esattamente? E perché è così importante nel mondo brassicolo?
In questo articolo ti spieghiamo in modo semplice ma dettagliato che cos’è il grado Plato, come si misura, cosa determina nella birra e perché può aiutarti a scegliere la birra giusta.
Il grado Plato (°P) è un’unità di misura che indica la quantità di zuccheri presenti nel mosto di birra prima della fermentazione. In termini tecnici, rappresenta i grammi di estratto secco (principalmente zuccheri fermentabili) presenti in 100 grammi di mosto.
Ad esempio, un mosto con 12° Plato contiene 12 grammi di zuccheri per ogni 100 grammi di liquido.
Questo valore è fondamentale perché fornisce un'indicazione diretta sulla densità del mosto, ovvero sulla sua "ricchezza" in zuccheri che poi saranno convertiti in alcol e anidride carbonica durante la fermentazione.
Il grado Plato si misura attraverso strumenti specifici, come il rifrattometro o il densimetro, utilizzati durante la cotta dal birraio per determinare la densità del mosto zuccherino prima della fermentazione.
Questi strumenti confrontano la densità del mosto con quella dell’acqua pura, e il valore ottenuto viene poi convertito in gradi Plato, secondo tabelle di conversione standard.
Conoscere il grado Plato è essenziale sia per i produttori che per i consumatori:
Aiuta a prevedere il grado alcolico finale della birra.
Consente di controllare la qualità e la coerenza tra i lotti.
Permette di regolare la ricetta brassicola in base allo stile desiderato (più zuccheri = più corpo e più alcol).
Un valore alto di Plato (es. 16–18°P) indica una birra corposa, alcolica, ricca, come una Doppelbock o una Barley Wine.
Un valore più basso (10–12°P) è tipico di birre leggere e rinfrescanti, come una Pils o una Blonde Ale.
In sintesi, il grado Plato ti aiuta a capire che tipo di birra hai davanti, ancora prima di stapparla.
Il grado Plato iniziale influisce su diversi aspetti della birra:
Gradazione alcolica – più zuccheri fermentabili = più alcol
Corpo e struttura – un mosto ricco produce birre più piene e complesse
Dolcezza residua – se parte degli zuccheri non viene fermentata, la birra sarà più dolce
Stile e categoria – alcuni stili richiedono un Plato specifico (es. Weissbier ≈ 12°P, Imperial Stout > 18°P)
Attenzione a non confondere il grado Plato con la densità specifica (OG – Original Gravity), usata soprattutto nei paesi anglosassoni. Entrambe le unità misurano la ricchezza zuccherina del mosto, ma su scale diverse.
Un mosto con 12° Plato corrisponde a circa 1.048 OG, e ci sono formule e tabelle per passare da una scala all’altra.
Anche se può sembrare un dato tecnico da laboratorio, il grado Plato è uno strumento utilissimo per ogni appassionato di birra. Ti permette di scegliere consapevolmente cosa bere in base all’occasione, all’abbinamento e ai tuoi gusti personali.
Vuoi una birra leggera per un aperitivo estivo? Scegli qualcosa tra i 9° e gli 11° Plato.
Cerchi una birra intensa e strutturata da meditazione? Punta su una birra da 16° Plato in su.
Il bello della birra sta nella sua varietà infinita. E conoscere il grado Plato ti apre le porte a un livello di comprensione più profondo: potrai orientarti meglio tra le tante birre artigianali disponibili, anche sul nostro sito.
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