Come nasce la birra: Parte 1 - Fermentazione e maltatura del cereale

Pubblicato: 04/11/2025 11:55:16

Come nasce la birra: Parte 1 - Fermentazione e maltatura del cereale

Fermentazione dei cereali e maltatura: il cuore del processo birrario

Ogni grande birra nasce da un piccolo seme: il cereale.
Prima di diventare mosto e poi birra, i cereali devono subire una serie di trasformazioni fondamentali che permettono di liberare gli zuccheri necessari alla fermentazione alcolica.
Il passaggio più importante è la maltatura, un processo antico ma ancora oggi alla base della produzione di birra di qualità.


I cereali utilizzati nella produzione di birra

Il cereale principale impiegato nella produzione di birra è l’orzo, grazie al suo alto contenuto di amido e alla buccia esterna che facilita la filtrazione del mosto.
Tuttavia, non è l’unico: a seconda dello stile birrario, si possono utilizzare anche altri cereali, in parte maltati e in parte crudi.

Principali cereali usati nella birrificazione:

  • Orzo (maltato o non maltato): il più comune, base di quasi tutte le birre.

  • Frumento (grano): usato nelle Weiss, dona corpo e schiuma persistente.

  • Segale: aggiunge complessità e note speziate.

  • Avena: regala morbidezza e sensazione vellutata in bocca.

  • Mais e riso: alleggeriscono il corpo e rendono la birra più secca e chiara.

Tra questi, solo i cereali maltati contengono gli enzimi (amilasi) necessari a trasformare gli amidi in zuccheri fermentabili durante la cotta.

Il riso nella birra: ruolo, trattamento e trasformazioni

Il riso è uno dei cereali più utilizzati nei grandi birrifici industriali (come Asahi, Budweiser e Heineken) ma anche nelle craft beer che puntano su leggerezza e secchezza.
Non contiene enzimi sufficienti per la saccarificazione autonoma, quindi deve essere “precotto” o “fioccato” prima di essere aggiunto al malto d’orzo.

Cosa avviene nel chicco di riso

  • Il riso è composto per oltre il 75–80% da amido, organizzato in granuli molto compatti e poco solubili.

  • Questi granuli gelatinizzano a temperature comprese tra 68°C e 78°C, più alte rispetto all’orzo (che gelatinizza a 60–65°C).

  • Durante la gelatinizzazione, l’amido si “rompe” e diventa disponibile agli enzimi (amilasi) provenienti dal malto d’orzo durante la cotta.

Trattamento e tempi

  1. Cottura o fioccatura del riso:
    Il riso viene cotto in acqua calda a 70–80°C per circa 20–30 minuti finché gli amidi si gelatinizzano.

  2. Raffreddamento:
    Viene raffreddato e poi miscelato al malto durante l’ammostamento.

  3. Ammostamento (cotta):
    Gli enzimi dell’orzo trasformano gli amidi del riso in maltosio e glucosio, zuccheri fermentabili che il lievito convertirà in alcol.

 In sostanza, il riso non viene maltato, ma preparato termicamente per collaborare con l’orzo nella generazione degli zuccheri fermentabili.


Maltatura: cosa accade all’interno del chicco di orzo

Il processo di maltatura dell’orzo (e, più raramente, di altri cereali come il grano) avviene in tre fasi principali:

1. Ammollo

  • Durata: 40–48 ore

  • Temperatura: 12–16°C

  • Il chicco assorbe acqua e si “risveglia”, portando l’umidità al 45%.

2. Germinazione

  • Durata: 4–6 giorni

  • Temperatura: 16–20°C

  • Si attivano gli enzimi amilasi e proteasi, che iniziano a degradare amidi e proteine.

  • Il chicco accumula enzimi fondamentali per la fase di ammostamento.

3. Essiccazione (Kilning)

  • Durata: 24–48 ore

  • Temperatura: 50°C per i malti chiari, fino a 220°C per i malti scuri.

  • Interrompe la germinazione, sviluppa colore e aromi tipici (biscotto, caramello, tostato).

Dopo l’essiccazione, il germoglio viene rimosso e il malto è pronto per la macinazione.

Tipo di maltoTemperatura di essiccazioneRisultato sensoriale
Malto chiaro (Pils, Lager)50–85°CColore chiaro, gusto morbido e dolce
Malto ambrato85–100°CNote biscottate e caramellate
Malto tostato (Stout, Porter)120–220°CAromi di caffè, cacao e pane tostato

Prima della cotta: la macinazione e la miscelazione

Il malto essiccato e i cereali complementari (riso, mais, avena) vengono macinati per rompere i chicchi senza ridurli in farina.
Il composto viene poi miscelato con acqua calda nel tino di ammostamento a temperature di 62–72°C, dove avviene la saccarificazione:
gli enzimi attivati durante la maltatura trasformano l’amido (compreso quello del riso) in zuccheri semplici fermentabili.

Dopo questa fase, il mosto dolce ottenuto è pronto per la bollitura con il luppolo.


Conclusione

La fermentazione dei cereali inizia molto prima che il lievito entri in gioco: comincia nel chicco stesso, attraverso la maltatura e la preparazione dei cereali complementari come il riso.
Il riso, con la sua leggerezza e neutralità aromatica, contribuisce a creare birre più secche, limpide e facili da bere — una scelta tecnica e stilistica precisa, soprattutto nelle lager chiare e premium.

Ogni cereale, ogni temperatura e ogni ora di germinazione o cottura contribuiscono al miracolo finale: la birra.

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