Quali sono i vitigni bianchi più coltivati in Italia? Ecco la classifica

Pubblicato: 07/11/2017 17:47:40

Quali sono i vitigni bianchi più coltivati in Italia? Ecco la classifica

Fra le domande più ricorrenti da normali consumatori fa spesso capolino “bevi vino bianco o rosso?”, noi di bevandeadomicilio.com non facciamo certo differenze ed anzi ci piacciono tutti i buoni prodotti. I viticoltori sono ovviamente della nostra stessa idea, con preferenze che variano da regione a regione la produzione è distribuita sul suolo italiano in modo abbastanza uniforme ma oggi vogliamo parlare in particolare dell’uva bianca.

Una nostra personale classifica dei vini bianchi l’abbiamo già fatta in passato e non è certo passato abbastanza tempo per vedere delle nuove entrate, ci siamo chiesti allora: quali sono i vitigni a bacca bianca maggiormente coltivati in Italia?

Per dare una risposta ci siamo rivolti ad una delle maggiori autorità in campo enologico italiano: l’Unione Italiana Vini, un grande consorzio che racchiude più di 500 cantine con lo scopo di promuovere il vino italiano nella sua globalità; il loro sito internet è gremito di molti dati a disposizione di tutti, pronti per essere consultati.

La classifica dei vitigni è aggiornata al 2015, poiché visto il lento tasso di variazione delle coltivazioni a vite non avrebbe molto senso aggiornarla tutti gli anni. Partiamo dunque con la nostra classifica procedendo con ordine e ricordandoci che alcune categorie sono raggruppate per famiglia accorpando tutte le varianti:

  1. Trebbiani: con i suoi 42.000 ettari coltivati non stupisce che questa famiglia sia in vetta alla classifica (peraltro seconda in assoluto solo al Sangiovese) vista la sua coltivazione da nord a sud nelle sue 7 principali varianti. Da vita a vini anche abbastanza diversi fra di loro nel carattere quali il Lugana, il Custoza ed il Trebbiano d’Abruzzo.

  2. Glera: è meglio conosciuto al grande pubblico come prosecco, da notare l’enorme aumento del 64% dei terreni coltivati in 5 anni (da 16.000 a 26.500 ettari) e se consideriamo il suo impiego esclusivo nella produzione del famoso vino spumante omonimo è ben chiaro quanto sia cresciuto il consumo. Le zone di produzione principali sono Treviso DOCProsecco di Valdobbiadene ai quali possono essere poi aggiunte ulteriori grafie speciali come “Rive di Colbertaldo” o “Prosecco Superiore di Cartizze”.

  3. Pinot Grigio: questo vitigno ha avuto in 5 anni una enorme ribalta che fa impallidire anche il prosecco: ben il 144%, arrivando ad appena 2.000 ettari in meno del glera. La sua versatilità e la capacità di produrre grandi prodotti è con tutta probabilità il motivo della sua grande ribalta negli ultimi tempi, viene impiegato soprattutto nei vini Friulani come Livio Felluga ma anche per spumanti di pregio come Trento DOC e Franciacorta.

  4. Chardonnay: con nostra sorpresa troviamo il principale vitigno della Franciacorta solo a quarto posto con i suoi 20.000 ettari vitati ed un aumento del 20% in 5 anni. Oltre agli spumanti viene impiegato nella realizzazione di vini fermi, alcuni di pregio come il Bramito del Cervo di Marchesi AntinoriLa Fuga di Donnafugata o Cardellino di Elena Walch.

  5. Moscati: la famiglia dei moscati come i trebbiani ha la particolarità di essere coltivata da nord a sud inoltre è un vitigno molto quotato anche per la produzione di grappa. Restituisce solitamente un vino aromatico di una buona dolcezza che spicca particolarmente nelle versioni passite; alcune produzioni che citiamo in particolare nel nostro catalogo sono il Moscato “Mistral” di MolinoMoscato “vigna senza nome” di Braida e Kabir di Donnafugata.

Prima di chiudere lasciamo una postilla speciale: abbiamo preso in causa ovviamente i vitigni a vinificazione prettamente bianca, ricordiamoci però che ad occorrenza e necessità anche l’uva rossa può essere vinificata in bianco con la giusta lavorazione.

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